L'asilo della maestra bortolotto

la maestra bortolotto

... Finalmente nel 1923, superate te difficoltà della guerra e del dopo guerra, l'attività dell'asilo ricevette nuovo impulso con la messa a disposizione del piano superiore dello stabile "Zavagno" in Via Udine all'allora civico 56, che consentiva così alla maestra Bortolotto di allargare it numero dei bambini ospitati.
Di questo stabile, di proprietà Portolan, era stato acquistato il piano terra dai possidenti Giovanni Fantin, Giuseppe De Franceschi e dal sacerdote Mann don Giuseppe per collocarvi la sede della prima latteria di Borgomeduna.
Il Cotonificio Veneziano, da parte sua, non abbandonò mai l'asilo ed anzi contribuì in varie forme al suo funzionamento visto che era frequentato per la quasi totalità dai figli di dipendenti.
In una lettera del 30 dicembre 1925, indirizzata dalla Direzione alla maestra Bortolotto, si legge: “Per dimostrare anche alle famiglie dei ns. operai di Borgomeduna che questa Ditta segue sempre con interesse l'educazione della loro infanzia, si permette di mandarLe delle mele, degli aranci e dolciumi perché vengano distribuiti ai bambini di codesto Asilo in occasione dell'Albero di Natale che verrà fatto domani”.
Negli anni successivi to stesso Cotonificio intervenne restaurando i locali, donando dei banchi nuovi, ma soprattutto fornendo ai bambini la minestra giornaliera proveniente dalla cucina della propria mensa operaia, curata da una suora. Destinò anche un fisso mensile alla maestra Bortolotto che fino a quel momento aveva potuto usufruire esclusivamente delle magre rette che i genitori dei bambini accuditi avevano potuto versare.
La gratitudine della gente di Borgo Meduna si manifestò alla brava maestra nel 1947 con una festa tenuta in un'aula delle scuole elementari durante la quale te fu donata una medaglia d'oro in occasione degli "otto lustri" (quaranta anni) di fondazione dell'asilo.
Il sindacato tessile F.I.O.T. (Federazione Impiegati Operai Tessili) le inviò la seguente lettera il 28 dicembre 1947 a firma Barbesin: “Nel quarantesimo della fondazione del modesto e silenzioso Asilo Infantile di Borgomeduna, ove due generazioni di operai si sono susseguite, dove si plasmò e si plasma tutt'ora la laboriosità la tenacia e l'amore per il lavoro, il Sindacato Tessile Pordenone nel manifestare il proprio giubilo per la ricorrenza, (formula) i migliori auguri per un migliore avvenire”.
L'asilo delta Maestra Bortolotto incominciava però a preoccupare la parrocchia di San Marco vista l'avanzata età della stessa Maestra ed il legame di dipendenza che si era ormai creato con il Cotonificio Veneziano diventato essenziale non solo per la sopravvivenza, ma anche per eventuali sviluppi.
Di questa consapevolezza ne fornisce preziosa testimonianza l'arciprete di San Marco Mons. Muccin in una sua relazione del 21 marzo 1949: "In parrocchia c'è un piccolo asilo in Borgomeduna, retto da una Maestra, ormai anziana, di ottimi sentimenti. L'Asilo ha compiuto I quarant'anni di vita, ed è frequentato da una sessantina di bambini e bambine, cui il Cotonificio Veneziano, manda quotidianamente la minestra della cucina della mensa aziendale. Il locale dove è l'asilo è di proprietà privata (famiglia Portolan Antonio); la suppellettile è in parte proprietà della Maestra fondatrice e direttrice; in parte è stata fornita dal Cotonificio Veneziano. Questi, sollecitato dall’arciprete, il quale ripetutamente ha trattato del problema con il Consigliere Delegato  e con i Direttori, ha promesso che costruirà il nuovo Asilo in Borgomeduna, come del resto ha già fatto per Torre e per Roraigrande. La promessa è stata fatta anche agli operai che di recente hanno chiesto la stessa cosa alla Direzione dello Stabilimento. Con il nuovo Asilo, ci sarà la Scuola di Lavoro, che oggi ha una attività limitata a causa dei locali inadeguati e scomodi. La Scuola di lavoro è diretta dalle Suore missionarie Zelatrici del Sacro Cuore, la cui Casa Madre è a Milano. Ma non hanno ora una Sala , non un cortile, non uno spazio comunque utilizzabile. Hanno residenza in una piccola casa, di proprietà del Cotonificio Veneziano, in Via Fornaci. (la cosiddetta "casa delle muneghe" nell'attuale via Canaletto).
Le buone Suore che si prestano assai per la vita religiosa della Parrocchia, attendono con impazienza di avere i nuovi promessi locali”.
A ulteriore testimonianza di quanto fosse precaria la situazione vi è anche l'intervento in Consiglio Comunale di Pordenone, nell'estate 1949, del Consigliere Pessot che denunciava come l'asilo di Borgo Meduna, "tanto benemerito quanto poverissimo", fosse stato inopportunamente dimenticato nell'erogazione dei fondi comunali.


Nella foto: Bambini dell’Asilo in pellegrinaggio al Santuario delle Grazie (a.s. 1945/1946)


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Bambini dell’Asilo in pellegrinaggio al Santuario delle Grazie (a.s. 1945/1946)