Vigilia di Natale del 1775

Vigilia di Natale nella Pordenone del 1775

Giovanni Battista Pomo CU 772


Ottenutane da questo pubblico di Pordenone, con bolla del regnante sommo pontefice Pio sesto, la permissione di poter far celebrare la santa messa nella vigilia del Santissimo Natale alle ore due di notte, così questa sera del giorno sudetto, per essere statta la prima volta, fu fatta la fonzione assai solenne. S’incominciò dunque il matutino in questa nostra parrocchia! chiesa di San Marco Evangelista, verso le ore una di notte , cantato solennemente al solito e alle re due fu incominciata la messa cantata in musica con istrumenti, composizione nuova del rev. sig. d. Domenico Camilini di Pordenone, stipendiato da questo publico per maestro di capella e con l’intervento di altri musici e suonatori di Sacile, di San Vitto e Conegliano e Ceneda, oltre quelli del paese , in tutti ventiquattro, con l’intervento di questo nostro pubblico rappresentante in ducale e podestà e giudici, con un concorso grande di gente, e nobili e plebea, essendo quel nostro duomo tutto affollato di gran popolo, acorsovi per vedere ed essere spettatori di tal novità.
In questo CU del 24 dicembre 1775 il Pomo riporta ciò che per Pordenone era stato un avvenimento talmente straordinario da richiedere una approvazione papale.
fiora indicata della funzione non deve trarre in inganno poiché all’epoca le ore XXIV corrispondevano al tramonto del sole, sancite dal suono delle campane per l’Ave Maria.
Come facilmente intuibile quest’ora si “spostava” in funzione delle stagioni: in inverno corrispondeva all’incirca alle nostre ore 17. Di conseguenza l’orario indicato dal Pomo si può considerare compreso tra le nostre 17 e le 20, quindi nella serata della vigilia, non certo nella notte fonda delle prime ore del giorno di Natale.
Cosa per altro inimmaginabile per l’epoca nella quale l’illuminazione era affidata a lumi e candele che per l’occasione devono aver creato una atmosfera totalmente suggestiva da riempire di gente il Duomo di San Marco.